GLI ARTISTI TICINESI ALL’ESTERO

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Intervista a Clarissa Ferrario, artista ticinese e fondatrice dello spazio “La Botànica Barcelona”

Dedichiamo questa nuova intervista per il Magazine di Creattivati a Clarissa Ferrario, artista ticinese e fondatrice dello spazio “La Botànica Barcelona”, uno spazio di coworking per persone creative, artisti ed artigiani. Spazi adibiti anche a galleria d’arte e sala multiuso per attività di gruppo.

Clarissa grazie per aver accolto il nostro invito a partecipare alle interviste di Creattivati. Ci racconti un po’ di te e del tuo percorso artistico formativo?

Grazie a voi! Sono nata e cresciuta a Carona in una famiglia in cui l’arte era presente in ogni angolo della casa e del giardino, con le sculture di mio padre (Lo scultore Aldo Ferrario, deceduto in aprile del 2020 dopo una brevissima malattia) e le molte opere di vari artisti e amici che riempivano le nostre pareti. Tra pittori, architetti, musicisti, artisti plastici, ecc, avevamo sempre persone molto originali e stravaganti in giro per casa.

Clarissa Ferrario

Ho frequentato la Csia (Dipl. di Creatori Tessili 2001) e una volta terminati gli studi, ho iniziato a sentire sempre più il bisogno e l’inquietudine di spostarmi e di conoscere il mondo. Non che il Ticino non mi piacesse, ma volevo vedere con i miei occhi altri luoghi del nostro pianeta e sapere come si vivesse là fuori. Per cercare di soddisfare questa passione, ho poi successivamete frequentato la Sssat (Scuola Specializzata Superiore Alberghiera e del Turismo – Bellinzona), pensando che aprendomi al settore del turismo e dell’alberghiera, avrei avuto più possibilità di viaggiare e trovare chissà anche un lavoro all’estero.
I miei taccuini Moleskine, blocchi di fogli, acquarelli, colori acrilici, pennarelli e pennelli non mancavano mai nel mio zaino e appena avevo occasione li usavo per dar colore e forma alle mie idee.

Taccuino da viaggio

Da qualche anno sei Barcellona, cosa ti ha spinto a partire e a scegliere la Spagna come tua seconda casa?

Nel 2005 partecipai ad un programma europeo di stage all’estero (Eurodyssee) andando a vivere a Valencia. La vita in Spagna mi piaque da subito e mi era sembrato un paese in cui si vivesse la vita in una maniera che si adattasse di più al mio carattere. Si ha la tendenza a vivere giorno per giorno senza pianificare sempre tutto con largo anticipo. Il lavoro ovviamente è importante, ma non è l’aspetto più importate della giornata. Quando alla sera finisci di lavorare c’é ancora tanto tempo a disposizione per dedicarti a fare ciò che ti piace, seguire le tue passioni, imparare cose nuove, fare sport, ecc. Le persone sono aperte, accoglienti, ti fanno sentire a tuo agio da subito e scambiare due chiacchiere o delle risate in strada, con persone sconosciute è piuttosto comune. Insomma, mi trovavo bene e in più adoravo la lingua.

Dopo vari anni sono poi finita a Barcellona, una città che ho sempre pensato che in qualche momento della vita sarebbe stata perfetta per installarmici. Mi sembrava che potesse offrirmi tutto quello che non trovavo a Lugano. La multiculturalità, l’offerta culturale, la varietà a livello di paesaggio, la diversità dei suoi quartieri, l’arte presente in ogni vicolo, esposizioni ed installazioni pazzesche, spettacoli, stravaganza, natura mediterranea e MARE. Quindi dopo tre anni consecutivi di lavoro stagionale in un hotel a Formentera, in autunno, finita la stagione mi sono trasferita qui. Ora vivo in un micro appartamentino bohemio del Raval (uno di quartieri piú singolari della città), con una terrazza con vista sui tetti della città, ho un orto comunitario alle pendici del Parco del Montjuic dove vado a immergermi nella natura, malgrado si trovi solo a 10 minuti in bicicletta dal centro.

Sui tetti di Barcellona

Nel 2019 hai dato il via ad un ambizioso progetto di coworking che prende il nome di “La Botànica Barcelona”. Di cosa si tratta e a chi si rivolge?

Dopo l’ennesimo lavoro in cui mi sembrava di non poter mai dare sfogo alle mie idee e alla mia creatività, durante la primavera del 2018 ho preso la decisione definitiva che avrei provato ad aprire uno spazio mio.

A Barcellona c’é un servizio del municipio chiamato Barcelona Activa che offre corsi di formazione e dispone anche di un dipartimento che si occupa delle persone imprenditrici che vengono appoggiate nella creazione, manutenzione e crescita dei loro progetti.

Sono rimasta molto impressionata da questo servizio completamente gratuito che offre la città e ho fatto parecchi corsi cominciando ad esporre poco a poco la mia proposta senza sapere bene dove e come iniziare.

Un giorno mi hanno chiamato, sempre da Barcelona Activa, per offrirmi di partecipare ad un corso intensivo di due mesi per donne imprenditrici con una idea di un progetto.  Dopo due mesi di corso con altre 20 donne nella mia stessa situazione, in cui abbiamo trattato temi come la creazione di un’impresa, Marketing, Contabilità, ecc, mi sono lanciata. Ho affittato un locale che avesse le caratteristiche che cercavo: spazio amplio (270 m2), luce naturale e buona localizzazione.

E’ cosí nata La Botànica.

La Botànica è uno spazio di coworking per persone creative, artisti ed artigiani, con una piccola gallería d’arte e una sala multiuso con tavolo grande, pensata soprattutto per dare dei corsi creativi. Il nome è dovuto alla mia passione per le piante, contagiata da mia madre, e perché nel locale ce ne sono tantissime.

Il mio obiettivo era quello di creare un luogo in cui le persone creative, solitamente un po’ introspettive, potessero trovare sí il posto di lavoro ideale, ma anche un locale aperto al pubblico per poter vendere i loro prodotti e le loro opere d’arte, insegnare ciò che sanno, esporre nella galleria d’arte, e cercare di sopravvivere grazie al proprio talento.

Spesso sento dire che la Botànica è una idea innovativa e tra i vari commenti che ricevo, in una città grande come Barcellona mi fa estremamente piacere.

Entrata de La Botanica

Quanto è importante per chi frequenta il tuo spazio poter avere un luogo di condivisione e di contaminazione?

Probabilmente per le persone residenti della Botànica è più importante l’ambiente e l’atmosfera che si respira che lo spazio di lavoro di per sé. Alla fine quasi tutti avrebbero la possibilità di lavorare da casa. Certamente le condizioni non sono le stesse, qui hanno spazio a disposizione, luce naturale, tavoli spaziosi, possono lasciare tutto il loro materiale, e se macchiano il pavimento o la parete, non fa niente! Spesso arrivano persone che si sentono un po’ bloccate e dopo pochi giorni il loro atteggiamento cambia completamente, si può dire che alla Botànica la creatività è davvero contagiosa.

Tra i residenti si creano frequentemente collaborazioni e questo mi fa molto piacere. Abbiamo una fotografa neozelandese che è entrata da qualche mese nello studio e ha già collaborato con la maggior parte dei residenti per la realizzazione di foto alle loro opere d’arte o prodotti fatti a mano. Inoltre spesso questi servizi che si richiedono all’interno della Botànica, non si ricambiano con denaro ma con altri favori o scambi e questo mi piace davvero moltissimo perché diciamo che è un aspetto che fa parte della mia filosofia di vita.

Lo spazio

Quali sono i tuoi progetti futuri e cosa ti auguri per “La Botànica”?

I miei progetti futuri non lì ho ancora ben chiari in testa, perché come detto, sono una persona che vive piú giorno per giorno, e penso che dopo la pandemia sia un po’ una filosofia comune. Però mi piacerebbe poter avere più libertà in un futuro a breve termine a livello di gestione del locale. Sono da sola e spesso le ore di lavoro sono tantissime. Mi piacerebbe trovare qualcuno con cui poter condividere il lavoro e avere piú tempo per dedicarmi ai miei progetti creativi, chissà poter viaggiare di nuovo e tornare un po’ più spesso a Carona.

Le attività al coworking

Per gli artisti di creattivati che vogliono venire a trovarti e vogliono trascorrere un periodo nel tuo coworking come possono mettersi in contatto con te?

Mi piacerebbe molto che La Botànica potesse accogliere degli artisti ticinesi per un periodo di residenza artistica con un progetto finale che potrebbe concretizzarsi in una mostra o in un laboratorio creativo, quindi li incoraggio a contattarmi e passare a visitare il locale. Possono curiosare il sito internet www.labotanicabarcelona.com e Instagram www.instagram.com/labotanicabarcelona. Mi possono anche scrivere per mail a hola@labotanicabarcelona.com o per telefono al +34640659733 (chiamate e Whatsapp).

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© Fotografie di Olivia Gra

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